Dimagrire con l’ipnosi è realmente possibile, questo articolo spiega come

Da psicologa specialista in ipnosi posso affermare che la richiesta della perdita di peso è senza dubbio una delle più frequenti. Molte persone sono impegnate nella lotta costante con il peso, e combattute tra il desiderio di potersi concedere una piccola “gioia alimentare” una tantum da un lato, ed il senso di colpa unito all’angoscia della bilancia dall’altro. Come vedremo meglio nell’articolo, il punto è proprio questo: questa lotta costante è improduttiva e sfinente. La soluzione al problema non è mettersi costantemente a dieta, cambiare regime alimentare in base alla moda del momento, fare abbuffate ma di esercizio fisico per rimediare ad altri tipi di abbuffate, etc… . La soluzione è acquisire un rapporto sano con il cibo, lavorare su sé stessi per poterlo vedere come un amico poiché ci nutre e ci dà la forza per condurre al meglio la vita. Cibo è salute, gioia, convivialità, libertà, compagnia, non assillo continuo, senso di colpa, rimugino, etc… . Spesso, parlando con le persone in sovrappeso emerge un rapporto di amore/odio con il cibo, un rapporto travagliato, angosciante e opprimente, che non permette neanche di gustare, assaporare il cibo stesso. Molti ripetono di non spiegarsi perchè tutto quel sovrappeso, altri che la loro alimentazione non è poi così scorretta, altri ancora che non riescono a volte a smettere di mangiare. Tutti però riferiscono di non essere in grado di comportarsi diversamente. Infatti, spesso il cibo va oltre la fame, oltre il nutrimento.
A volte capita di passare dalla semplice fame, al bisogno fuori controllo di mangiare una dose smisurata di un particolare alimento, o di …qualsiasi cosa? In un attimo succede che viene consumata una quantità eccessiva di cibo e si finisce per sentirsi gonfi fino a scoppiare, piuttosto che sazi, e sconfitte e pentiti, piuttosto che soddisfatti.
Ma perché si mangia “troppo”? “La cioccolata, i dolci, i biscotti, il gelato… non mi fanno sentire sola”. Questo mi rispose una donna parlando della sua difficoltà a gestire la voglia di dolci, una voglia che la portava ad esagerare, una voglia di qualcosa che andava oltre il cibo, oltre la fame, oltre il nutrimento. Andava oltre perché la solitudine appartiene al regno delle relazioni, degli affetti, dei vissuti emotivi. Il cibo diventa a questo livello una gratificazione, una coccola sempre disponibile, che tutto dà e niente in cambio.
Il cibo è un compagno fedele, un compagno che aiuta a gestire le emozioni, solitamente quelle negative (ma non solo). “Scegliere il cibo per colmare la solitudine vuol dire aver rinunciato alla relazione per me, mi disse. Spesso sento che con le persone è troppo difficile, doloroso, rischioso … preferisco lasciar perdere”.

Questa donna si sentiva tremendamente angosciata tutte le volte che si trovava di fronte ad una separazione, sentiva il bisogno di essere tranquillizzata e allora mangiava. Mangiava perché sua madre non è mai stata in grado di calmarla, di contenerla e per questo la odiava. Spesso, infatti, il cibo viene letteralmente catapultato in bocca, smembrato con rabbia, spesso in uno stato di trance, al di fuori della consapevolezza. Non viene masticato, e chi è non mastica il cibo? Chi non ha denti, il bambino che resta dentro di noi anche durante l’età adulta. Se ella non avesse messo quel tappo sarebbe esplosa la rabbia e la rabbia, si sa, è distruttiva e pericolosa, ci fa correre il rischio di demolire tutto, di farci perdere anche quel brandello di legame a cui siamo aggrappati.
Il cibo diventa così un sostituto che ha la funzione di tappare un vuoto affettivo. Ci riesce? Sì, a volte ci riesce, ed in questi casi ci riesce così bene che diventa molto importante per indispensabile, a tal punto da renderci dipendenti. Alla fine è lui che controlla noi e non il contrario e questo mette a nudo con forza la nostra debolezza, il nostro essere bisognosi e incapaci.
In questa lotta corpo a corpo col cibo si svolge l’eterno conflitto col bisogno, col legame, con la dipendenza, con la fragilità e si rappresenta il tentativo di padroneggiare esternamente quella che è una dinamica interna. L’illusione è che controllando il cibo si possa controllare la nostra vita emotiva e relazionale (Caretti, La Barbera, 2005). ”Io non so calmarmi, controllarmi, contenermi, lo farà il cibo per me”. Ma se è vero che riesce a farlo, allora è lui che controlla me ed io devo trionfare anche su di lui. Ecco che così si arriva ad un punto di rottura.
Per questi motivi, qualunque dieta, anche la più corretta, sarà rapidamente accantonata se non è stato prima preparato l’inconscio terreno della sua accettazione. Come può aiutare in questi casi l’ipnosi? Innanzitutto occorre riprogrammare la visione che si ha di sé stessi: ovvero si apprende a non vedersi come “Perenni ciccioni”, e le abitudini alimentari al fine di non sentire il bisogno di cibo in determinate circostanze. Il proprio corpo potrebbe essere stato programmato, a causa di abitudini mentali apprese, a consumare più cibo rispetto al necessario: si può mangiare di più quando si è annoiati, perché ci aiuta a socializzare, o in situazioni di stress. In certe situazioni la mente innescherà un impulso verso il cibo. Ecco perchè molto spesso la forza di volontà e la costanza sono sufficienti.
La cosa importante è capire che si sta mangiando non perché il vostro corpo ne ha bisogno, ma perché la vostra mente necessita di cibo.
Qualsiasi maratoneta può confermare che la parte del corpo che consuma di più è il cervello. La cosa più importante però, è che così come le abitudini mentali inconsce sono state acquisite, allo stesso modo possono essere modificate o riprogrammate.
LE DUE TIPOLOGIE DI AUMENTO DI PESO
Una persona può facilmente aumentare di peso di anno in anno semplicemente ingerendo un extra di 100 calorie al giorno. Tali chili in eccesso sono acquisiti a causa di associazioni mentali semplici, come ad esempio l’abitudine del dolce dopo i pasti oppure quella dello snack durante il giorno. Usando l’ipnosi queste sono le migliori tipologie di persone da avere come pazienti, poichè la loro perdita di peso è collegata alla modificazione di tali abitudini mentali apprese.
L’altra tipologia di aumento di peso si riferisce a ragioni più complesse, le quali guidano il comportamento di sovralimentazione. Questa è di solito la persona che ha associato le proprie emozioni al cibo. Per questa tipologia, nessuna dieta o programma dimagrante a lungo termine può essere realmente efficace e funzionale, poiché la sovralimentazione si fonda su radici inconsce, sconosciute dall’attore stesso del comportamento. Il problema si aggrava perché la persona che è inconsciamente spinta a mangiare troppo inizia a sentirsi in colpa, debole, impotente, stupida, inutile e così via, e questo proprio a causa delle numerose recidive nelle vecchie abitudini. In poche parole, la persona ripete a se stessa di non essere in grado di dimagrire in nessuna maniera. Al fine di tenere le proprie emozioni e il peso sotto controllo è necessario agire. L’ipnosi offre la possibilità di scoprire il contenuto di questo “ordine del giorno” nascosto nella mente e, una volta individuato, può essere sostituito con pensieri più produttivi. E’ difficile dimagrire se la nostra mente rema contro!
IMMAGINE MENTALE DEL CORPO
L’ipnosi può avere un effetto potente sulla immagine del corpo. La mente umana reca in sé un’ immagine del proprio corpo esterno. Questa mappa influisce su quasi ogni azione, da come ci si muove in una stanza e da quali vestiti indossare. I ricercatori hanno notato che molte persone che perdono peso e che successivamente lo riacquistano, persistono a pensare, comportarsi e ad affrontare la vita come se fossero ancora in sovrappeso. Nel corso del tempo il loro fisico tende ad espandersi nuovamente e a riempire lo spazio associato all’immagine corporea mentale. Con l’aiuto dell’ipnosi sarà possibile prendere atto della propria immagine mentale, riprogrammarla e cominciare a comportarsi mentalmente in linea con i propri obiettivi. E’ ben noto negli sport che gli atleti debbano visualizzare mentalmente le azioni che dovranno eseguire, ciò permette di ottenere guadagni significativi nell’esecuzione concreta della prestazione successiva.
Ecco alcuni miei consigli:
Dimagrire non significa essere a dieta, ma iniziare ad alimentarsi in modo corretto, iniziando ad attribuire al cibo il suo reale significato, evitando simbolismi errati e patologici.
Siate amorevoli pazienti con voi stessi! Ci vuole molto tempo per guadagnare peso, necessariamente può essere necessario un po’ di tempo per liberarsi di esso.
Le modifiche alle proprie abitudini alimentari devono essere graduali. Se volete perdere tanti kg in pochissimo tempo vi state soltanto programmando per una caduta. 
Per modificare davvero le proprie abitudini alimentari, è necessario a volte lasciarsi andare ad alcuni stravizi, che non devono essere programmati: se qualcosa è concesso possiamo rinunciarci, se è proibito diventa irrinunciabile.
L’ultimo consiglio che voglio dare è il più importante: ricordate di parlare bene a voi stessi, di trattarvi con amore… IL NOSTRO INCONSCIO ASCOLTA SEMPRE…